È lui il titolare dei due scudetti vinti in sequenza, fra cui quello revocato, una stilettata la cuore. La buona sorte lo accompagna fino alla fine della sua bella carriera granata, quando con 2 presenze entra nella rosa della squadra che, alla rinascita del torneo nel 1936, conquista la prima Coppa Italia per i colori granata. Ora la maglia col numero uno è sulle spalle di un altro portiere rimasto carissimo alla tifoseria, Giuseppe “Pino” Maina. Colta quest’ultima, significativa, affermazione, Bosia lascia Torino e se ne torna a casa. Ancora qualche divertente stagione fra i dilettanti, poi si dedica anima e corpo alla sua avviata impresa vinicola.
Ancora il vino, il colore granata della maglia, nella storia di uno dei tanti protagonisti dell’epopea secolare del Torino.
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